dal diario di Giangiorgio / idi di marzo

Caro Diario,

questa è l’ultima pagina che macchierò con l’inchiostro nero che mio padre mi regalò, molti anni fa, assieme ad un libricino che aprì la tradizione di raccontarsi. Mi arrivò in un pacchetto giallo, chiuso da un nastro azzurro, adornato di fiorellini di campo lasciati seccare e scorza d’arancia. Mi arrivò per posta. Mio padre non l’ho mai incontrato.

Finalmente ci conosceremo, questa notte.

È tutto pronto per la partenza. Tutto pulito.
Ho pulito anche dove, anzi proprio dove non pulisco mai, per evitare che insetti che non conosco e non voglio imparare a riconoscere possano impossessarsi di angoli a cui di solito non presto attenzione.

È tutto pulito, ordinato. Dovessi morire durante il viaggio, so che questo posto che ho scelto di chiamare casa saprà cavarsela anche senza di me. Le piante hanno riserva per tre giorni, e mi hanno insegnato che dovrebbe bastare.

La mia croce, tua moglie, fedele e gelosa, è già fuori che mi aspetta, e la mia passione mi accompagnerà nel viaggio fino a te.

A presto, Papà.


La firma di Giangiorgio si trova nel Volume II / arance amare, radicchio, cavoletti di Bruxelles delle pagine dai diari dei miei personaggi, pubblicate sotto il titolo: la Semina e il Raccolto.

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