Da quando ho sognato il bagno blu e bianco
sta tornando la luce in tutto il ricordo
e non piove più.
Giocavo senza soldi, scommettevo tutto o niente
e sussurravo ogni secondo
che esser primi non è importante
ma correvano i pensieri
a cercar mondi lontani
e gridavano i miei piedi
condannati ad esser mani.
Eppure mi rivedo
serena e sorridente
dietro il vetro, a fantasticar del giorno
in cui sarei già stata grande
e lo sento il marmo caldo
e le chiacchiere e le carte
e lo sguardo grigio e verde
e quell’orzo mai bollente.
Avevo bisogno
di esser presa per mano
per abbracciar la tristezza, allungarmi,
scoprirmi affamata di carezze e di anni
in cui custodire i momenti più belli.
E adesso che riunisco
debolezze e certe forze
imparo, qui al tuo fianco,
a camminar sul filo
dell’eterno mattino.
Mi arrendo.
Ubriachi di bellezza
sapremo amar il tempo, con dolcezza
cureremo la ferita
all’altezza della vita.