Di stirarmi la camicia
non son capace
ma mi piace
vederla appesa a un filo
sottile e trasparente
nel vento che sembra niente.
Un ragno passeggia sulla finestra:
cerca un appiglio.
Forse sbaglio
a restare a guardare
mentre il vento fa il suo dovere.
Stropicciata,
la mia camicia ancora bagnata
mi sta stretta
ma magari son solo i miei sogni,
diventati troppo grandi
a volersi scordare la pioggia.
Mi metto una vecchia maglietta,
e al collo una tua cravatta.
Pantaloni corti per gambe più lunghe
e la voglia di riprendere il filo
del discorso che prima non coglievo.
Attorno a me si sta tessendo
un bozzolo.
Son duecento anni, che faccio? Lascio?